giovedì 22 gennaio 2009

L’afgano

Frederick Forsyth
C.Ed Mondatori

A dimostrazione di come, secondo il mio modestissimo parere, un lettore debba essere onnivoro e provare tutto, ecco anche Forsyth, uno dei maestri della classifica di vendite.
L’afgano è la storia, molto verosimile per altro, di un’operazione terroristica post 11 settembre denominata Al-Isra dal nome di un viagio mistico del Profeta Maometo. L’afgano del titolo è il comandante Martin che si finge terrorista per riuscire, in solitaria, in un’azione di infiltrazione tra le maglie di una delle reti terroristiche più impenetrabili e, come ovvio, riuscirà a portare a termine l’operazione a costo della vita come da sceneggiatura più classica.
Cosa mi è piaciuto? L’ambientazione in Pakistan e l’estrema verosimiglianza della storia.
Cosa non mi è piaciuto? La trama ed un certo punto ha un cedimento dettato, secondo me, dell’esigenza di sensazionismo un po’ troppo da film d’azione.
Libro leggero, assolutamente ben scritto e indicato per chi vuole leggere qualcosa di coinvolgente ma al tempo stesso rilassarsi.

Domani nella battaglia pensa a me

Javier Marias
C.Ed Einaudi

Ho preso il libro per la citazione della quarta di copertina delo stesso autore (vittima del marketing, quindi) “ciò che commuove di più in un romanzo è conoscere situazioni ed emozioni vere che sapevi ma non sapevi di sapere”.
Ho scoperto poi che era ambientato a Madrid, città che ho incrociato un paio di volte di sfuggita e che mi è rimasta nel cuore (da piccolo mi era successo con Genova, poi mi sono un po’ ricreduto).
La storia racconta di una relazione extraconiugale di una sera che per un destino beffardo di trasforma in tragedia con la morte della donna, e padrona di casa, e tutto ciò che segue e si scopre sotto la vita dei protagonisti nei giorni successivi. Nulla è come sembra o meglio, la realtà è illusoria.
Da leggere se vi piace la Spagna e se avete amato Madrid. Da leggere se cercate un buon libro.

Nessuno lo saprà – Viaggio a piedi dall’Argentario al Conero

Enrico Brizzi
C.Ed Mondadori

Non scopro oggi di essere un sognatore e di aver ben saldo in me il fanciullino…..dopo aver letto il libro ho cercato per settimane su internet gli itinerari a piedi da fare per l’Italia e ho cercato di coinvolgere più amici nell’avventura del “cammino”.
Il libro, non un vero romanzo, anche se molti episodi di contorno sono molto romanzati, narra proprio dell’attraversata a piedi dall’Argentario al Conero dell’autore e di alcuni compagni di ventura attraverso Toscana, Umbria e Marche.
Il viaggio a piedi viene visto e interpretato come un “cammino”, quasi purificatore e sicuramente come momento molto intimo e di riflessione sulla propria vita. Le storie a contorno sono, in molti punti, molto romanzate e non in alcuni momenti le ho trovate un po’ fuorvianti. L’idea, però, la trovo molto bella e mi sento di consigliare questo libro e chi ha voglia di leggere qualcosa di diverso dal solito romanzo.

E’ stato un attimo

Sandrone Dazieri
C.Ed Mondadori

Devo dichiararlo subito, Sandrone Dazieri mi piace a prescindere.
Il personaggio del Gorilla mi diverte senza dubbio alcuno e quindi a scatola chiusa ho subito acquistato questo “E’ stato un attimo”.
La storia è quella di Sandro, che complice un corto circuito (soprattutto mentale) si risvegli dopo uno shock senza più ricordare cosa e chi è ma ritrovandosi catapultato con la mente a quello che era anni prima, un piccolo spacciatore della Milano inizio anni novanta.
Caustica e sarcastica la storia si dipana mostrando tutte le debolezze e le cattiverie del protagonista che è oggi uno stimato manager (fuori) ma che dentro è rimasto quello di un tempo.
Da leggere perché al rito dell’aperitivo milanese di Sandro se ne incontrano tanti.
De leggere perché Sandrone Dazieri scrive bene ed è molto divertente.
Da leggere, anche, e soprattutto se non avete visto e non vi interessa nemmeno vederlo, il film sul Gorilla con Bisio protagonista.

Un eroe borghese

Corrado Stajano
C.Ed Einaudi

Ci sono libri che vanno letti, altri che vanno acquistati per essere prima o poi letti. Un eroe borghese è entrambe queste cose.
La storia di un martire, Giorgio Ambrosoli, liquidatore della banca di Sindona, assassinato dall’indifferenza e dai poteri forti/deboli/deviati/non deviati poco importa. Assassinato perché certe verità e certi link qualcuno voleva non venissero a galla e qualcun altro permetteva che questo fosse possibile.
Da leggere anche se non si sono vissuti quegli anni. Da leggere perché un eroe borghese è un eroe senza tempo e sempre di moda, da leggere, perché, che ha detto Giampaolo Pansa (di cui non amo particolarmente gli scritti) è “un racconto bellissimo e amaro”.

Il Cairo - Una storia milanese

Adriano Pasquali
C.Ed ExCogita

Ho comprato questo libro perché in famiglia avevo sentito parlare del Cairo, non la città ma il palazzo, o meglio, molto più cool e trendy, l’isolato in zona Gorla (Milano).
Dunque, dicevo, l’ho comprato per questo motivo e ho scoperto poi un gran bel libro, molto ben scritto e, in grado di toccare le mie corde melanconiche.
Il libro narra la storia della gioventù dell’autore presso la casa dei nonni “Il Cairo” appunto. Un Milano che non c’è più fa da cornice e diventa protagonista degli anni preadolescenziali con luoghi, personaggi e situazioni che oggi si fatica a pensare siano esistiti realmente e non siano, invece, invenzioni sceniche. Ma non siamo in un reality, è vita vera che chi ha più di 30 anni ha probabilmente assaporato.
Sulla bontà del libro lascio a voi ma vi voglio stuzzicare con la chiusura “Non fu il primo atto dell’uomo, ma l’ultimo sogno del bambino”.

Gli occhiali d’oro

Giorgio Bassani
C.Ed Mondatori


La solitudine di un uomo, rispettabile, come si sarebbe detto un tempo, che lentamente vede sgretolarsi i rapporti sociali intorno a se, non per causa sua ma per le voci che circolano sulla sua presunta omossessualità.
Un maestro come Bassani ancora una volta ci fornisce una lezione di stile su come, i grandi scrittori, siano in grado di raccontare così bene di argomenti e sensazioni spesso senza toccare direttamente l’argomento stesso, in questo caso tutto ruota intorno all’omossessualità, presunta, del protagonista ma di fatto non se ne parla mai direttamente. Ne uccide più la lingua che la spada! Ancora una volta è vero.
Da consigliare a chi si è innamorato della Ferrara di “Al di là delle nuvole”.